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Edifici e ambiente
L'importante compito dell'edilizia
Gli edifici hanno un grande impatto su clima, ambiente, salute e prosperità; l’edilizia ha quindi un importante compito da svolgere.
- gli edifici sono i principali responsabili di emissioni di gas serra; negli USA rappresentano il 39% delle emissioni di CO2 (fonte: PEW Center – IPCC)
- in Europa si potrebbero risparmiare 460 milioni di tonnellate di CO2 all’anno con misure economiche efficaci rivolte all’efficienza negli edifici (fonte: Ecofys)
- circa il 41% dell’energia totale consumata in Europa proviene dagli edifici
- 2/3 dei consumi energetici degli edifici vengono usati per riscaldamento e condizionamento
- con edifici realizzati in modo più efficiente si potrebbero risparmiare, solo in Europa, 3,3 milioni di barili di petrolio all’anno (fonte: Ecofys)
- Nei paesi OCSE le persone passano il 90% della vita all’interno di edifici
- Solo negli USA si potrebbero risparmiare 5,9 miliardi di dollari all’anno di costi sanitari semplicemente migliorando l’isolamento degli edifici (fonte: Levy et al. Environmental Health)
- Tra il 15 e il 30% dei redditi famigliari in Europa è destinato a spese per la casa
- Attraverso misure dirette a migliorare l’efficienza energetica degli edifici si potrebbero creare fino 530 mila posti di lavoro in Europa (fonte: EURIMA)
- Negli USA misure energetiche in edilizia porterebbero a 1,1 milioni di nuovi posti di lavoro
ReQuality applica nei suoi interventi
i concetti base della Trias Energetica
1
Ridurre il fabbisogno di energia evitando gli sprechi e introducendo sistemi evoluti per il risparmio energetico
2
Utilizzare il più possibile fonti di energia rinnovabile e sostenibile riducendo il ricorso ai combustibili fossili, in esaurimento
3
Impiegare i combustibili fossili nel modo più efficiente possibile
I concetti di efficienza energetica in edilizia si sono sviluppati soprattutto in riferimento alle nuove costruzioni
É ormai chiaro che gli edifici, se ben isolati, hanno bisogno di poca energia e quella poca possono prodursela da soli utilizzando fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, geotermia..)
Non tutti sanno però che gli stessi concetti sono oggi facilmente applicabili anche agli edifici costruiti
Grande efficienza e un migliorato impatto sull’ambiente si può ottenere con il retrofit energetico su ogni tipo di edificio, semplicemente
- progettando correttamente e in modo integrato interventi su involucro (facciate, tetti, poggioli, fondi) e impianti (di riscaldamento, condizionamento, produzione di acqua calda sanitaria, elettricità)
- utilizzando le tecnologie da tempo disponibili sul mercato (cappotti, isolanti, impianti fotovoltaici, solari termici, di climatizzazione efficiente…)
- ottimizzando la gestione e il monitoraggio dell’esistente con le giuste tecnologie (valvole termostatiche innovative, sistemi di conduzione..)
Certificazione energetica e riqualificazione
Obbligatoria per legge, la certificazione energetica può essere il primo passo del processo di riqualificazione
Cos'è la certificazione energetica
La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione dei consumi energetici necessari a mantenere un determinato clima interno.
Si concretizza nella produzione di un documento che, al termine del processo di valutazione, attesta la prestazione energetica, indica alcuni parametri energetici caratteristici e contiene le raccomandazioni per il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio analizzato.
Questa procedura deve tenere conto delle condizioni climatiche e locali, del tipo di impianto di riscaldamento e condizionamento, dell’eventuale impiego di fonti di energia rinnovabili e delle caratteristiche architettoniche dell’edificio.
La certificazione nasce con due direttive europee del 2002 (2002/91/CE) e del 2006 (2006/32/CE), e viene introdotta in Italia con il D.lgs 192/2005 e successive modifiche e integrazioni. Le più recenti modifiche sono entrate in vigore il 1° ottobre 2015.
Le principali novità introdotte nel 2015 sono rivolte ad uniformare l’APE su tutto il territorio italiano, dare maggiori informazioni sugli interventi (distinguendo tra ristrutturazioni importanti e riqualificazioni) e sugli incentivi, rendere più efficace l’intervento del certificatore e influire maggiormente sul mercato immobiliare (per approfondimenti).
Fino ad oggi la normativa italiana era infatti piuttosto complessa anche per il fatto che le Regioni avevano competenza legislativa in tema di certificazione energetica; regole, procedure e sistemi di calcolo tendevano facilmente a differire sensibilmente a seconda dei contesti regionali.
Nel tempo l’attestato di certificazione ha cambiato nome da “Attestato di certificazione energetica” (ACE) all’attuale “Attestato di Prestazione Energetica” (APE) in vigore dal 2013.
L’attestato assegna all’edificio una classe energetica sintetizzata in una lettera da G (molto energivoro) ad A4 (poco energivoro).
L’Attestato è obbligatorio in caso di costruzione, vendita o affitto di un immobile e per la pubblicazione degli annunci commerciali; è inoltre richiesto per diverse altre pratiche, tra cui l’ottenimento delle detrazioni fiscali del 65% legate ad interventi di riqualificazione energetica.
Certificazione energetica e riqualificazione
La certificazione energetica intende naturalmente promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici, ridurre il consumo di energia e le emissioni climalteranti, favorire lo sviluppo tecnologico nel settore edilizio, da cui proviene il 40% dei consumi energetici globali.
La certificazione è un primo passo per registrare per sommi capi come un edificio produce e disperde energia e certamente, in sé, non è sufficiente per ottenere alcun miglioramento energetico o riduzione di costi.
A partire dalla certificazione si può intraprendere un percorso efficace di riqualificazione energetica che è invece tutt’altra cosa, a partire dall’approfondimento necessario sulle condizioni dell’edificio.
Per comprendere al meglio come l’edificio produce e dissipa l’energia è allora necessaria la diagnosi energetica (o audit energetico) con la quale non si fa solamente una fotografia dell’esistente ma si possono anche simulare gli effetti dei diversi interventi di efficientamento, i loro costi e il piano economico- finanziario di rientro con relativi tempi.
Diagnosi Energetica
La riqualificazione comincia con la diagnosi energetica dell’edificio
Cos'è una diagnosi energetica
La diagnosi energetica (o audit energetico) è il documento finale di un processo accurato di valutazione delle caratteristiche energetiche di un edificio.
Il processo di diagnosi energetica ha una prima fase di analisi che serve per rilevare sia tutte le componenti dell’involucro cioè essenzialmente le pareti esterne, le finestre, i poggioli e il tetto sia gli impianti per il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e il raffrescamento estivo.
Tutti i dati rilevati vengono inseriti in un apposito software grazie al quale si ricostruisce un modello energetico dell’edificio.
Il modello viene quindi verificato confrontando il suo comportamento teorico con quello effettivo, controllando cioè che i dati di consumo energetico (e i relativi costi) teorici siano coerenti con quelli reali delle bollette energetiche di almeno gli ultimi tre anni.
La diagnosi energetica è anche un progetto e un piano economico-finanziario
Nella seconda fase la diagnosi energetica procede con la simulazione dei diversi interventi possibili.
In pratica si verifica quali livelli di efficienza energetica si potrebbero raggiungere con specifici interventi sul sistema edificio-impianto: quali vantaggi sono legati alla posa di un cappotto termico, o alla sostituzione dei serramenti, o alla modifica dell’impianto esistente con uno nuovo e più efficiente o basato sull’auto-produzione di energia elettrica con il fotovoltaico integrato.
Contemporaneamente si ricostruiscono con precisione i costi dei singoli interventi basandosi su stime precise di computo metrico e sui prezzi di mercato dei materiali e degli impianti.
Naturalmente si verificano gli effetti della combinazione dei singoli interventi alla ricerca del miglior compromesso tra costo e risultati complessivi.
Infine con la diagnosi energetica si verifica qual è il tempo di rientro dell’investimento: infatti tutti gli interventi considerati servono in primo luogo per aumentare decisamente l’efficienza energetica e sono quindi ripagati dal risparmio di costi che ne consegue.
Se l’intervento ricade nella categoria del “deep retrofit” la riduzione dei consumi è superiore al 50% del livello di partenza, spingendosi in alcuni casi a raggiungere quasi il 100%, realizzando così un “edificio a consumo quasi zero” o Near Zero Energy Building (NZEB).
Con il deep retrofit si ottengono risparmi energetici superiori al 50%
Come si fa e quali vantaggi offre un deep retrofit
Il deep retrofit raggiunge livelli di efficienza sostanziali perché prende in considerazione l’intero sistema edificio-impianto e interviene contemporaneamente sui diversi elementi che lo compongono.
E’ basato su una diagnosi energetica accurata e rivolta a confrontare i risultati alternativi di diverse azioni (per esempio sui serramenti e/o sugli impianti, sulla produzione di energia locale, sul building automation e così via).
I benefici degli interventi di deep retrofit sono economici e non economici, diretti e indiretti, rivolti ai proprietari, agli utilizzatori e a vari altri stakeholder del patrimonio immobiliare riqualificato.
In sintesi si ha: riduzione dei costi energetici, crescita del valore immobiliare per affitto e vendita dell’immobile, maggiore appetibilità sul mercato e tasso di occupazione dell’edificio; tra i benefici non economici abbiamo il miglioramento del benessere abitativo, la riduzione delle malattie e la crescita della produttività negli edifici ad uso commerciale e industriale.
Cos'è un deep retrofit
Un intervento di deep retrofit (o deep energy retrofit) di un edificio viene realizzato tramite un processo di analisi e ristrutturazione che usa un approccio progettuale integrato per raggiungere risparmi energetici molto sostanziali e comunque maggiori rispetto ad un intervento standard di ristrutturazione.
Il deep retrofit può essere applicato su qualunque edificio, sia residenziale che commerciale, di qualsiasi dimensione, dalle case unifamiliari ai condomini, dalle scuole agli edifici ad uso industriale.
Sebbene la definizione vari e sia dibattuta a livello internazionale, attualmente viene definito di deep retrofit un intervento che ottenga risparmi di almeno il 50% rispetto alla situazione di partenza.
Così il deep retrofit degli edifici è cosa diversa sia dagli interventi di “ristrutturazione”, che normalmente non mirano ad ottenere risparmi energetici dell’edificio, sia dagli interventi di solo “efficientamento” che sono rivolti di solito ad un solo componente dell’edificio (per esempio il sistema di illuminazione o di riscaldamento) e non colgono le opportunità di risparmi veramente sostanziali.