Una villetta energeticamente autosufficiente
A fine 2013 ci viene richiesto un progetto per una villetta unifamiliare situata in una zona collinare, caratterizzata da un clima continentale, con rigidi inverni e non servita dalla rete del gas; il proprietario è una persona informata e attenta ai costi, che vuole un intervento non convenzionale e risolutivo.
Il suo obiettivo è infatti rendersi energeticamente autosufficiente riducendo al minimo l’uso di combustibili fossili e migliorando al contempo il comfort interno. Non si tratta di un’abitazione vecchia, l’edificio è stato costruito nel 2005; ciò nonostante i miglioramenti possibili, individuati grazie alla diagnosi energetica, sono grandi.
L’intervento realizzato si basa su due concetti chiave:
1. Le vecchie caldaie a GPL vengono sostituite da un nuovo sistema con pompa di calore e impianto fotovoltaico a tetto; il sistema di distribuzione e composto da tradizionali radiatori ad alta temperatura;
2. Isolare accuratamente l’involucro per ridurre il fabbisogno energetico dell’edificio: l’energia prodotta col nuovo sistema è ora sufficiente a riscaldare la casa e renderla energeticamente quasi totalmente indipendente. L’intero investimento gode della detrazione fiscale del 65% e si ripaga in circa 10 anni.
La villa unifamiliare su cui interveniamo si trova sull’Appennino, a circa 700 metri di altitudine; d’inverno risente di un clima molto freddo e umido. Per gli inverni freddi l’abitazione era dotata di due grandi caldaie a GPL con un’elevata potenza complessiva; il GPL viene portato da autocisterne e stoccato in un bombolone, con costi elevati.
La villa ha tre piani di cui uno interrato per box e cantina e due sopraelevati per la vera e propria abitazione; complessivamente si tratta di circa 320 mq (e oltre 1.100 metri cubi di volume lordo). L’edificio è di recente costruzione, in buono stato di conservazione e gli infissi hanno già discrete prestazioni energetiche.
Iniziamo con una accurata diagnosi energetica che ricostruisce tutte le caratteristiche energetiche dell’edificio, le dispersioni, le potenze termiche impegnate e i costi del riscaldamento. Quindi ricostruiamo tramite il software il “modello virtuale” dell’edificio, e simuliamo gli effetti degli interventi proposti e i relativi costi di realizzazione, costi di esercizio e tempi di rientro. In base alla diagnosi, e discutendo con il cliente le diverse possibilità vengono progettati gli interventi per rendere la villetta energeticamente autosufficiente:
- isolamento dei tamponamenti esterni, terrazzi, tetto;
- installazione di serramenti ad alte prestazioni;
- impianto fotovoltaico sul tetto (10 kWp)
- pompa di calore, alimentata dall’impianto fotovoltaico, per riscaldamento e l’acqua calda sanitaria;
- valvole termostatiche sui radiatori per regolare la temperatura nelle varie zone, secondo le esigenze dei proprietari;
- la Ventilazione Meccanica Controllata con recuperatore di calore ad alta efficienza.
Aggiungiamo una piccola caldaia in “back up”, da accendere solo quando è necessario avere rapidamente una grande disponibilità di acqua calda sanitaria oppure è richiesta una integrazione del riscaldamento in giornate molto fredde. In questo caso operiamo come consulente globale e suggeriamo via via i materiali da utilizzare, i relativi produttori e le imprese più accreditate per gli interventi; per esempio proponiamo il tipo di serramenti, a triplo vetro in pvc ad altissime prestazioni, con trasmittanza Uw = 0,8 W/m2 K rispetto ai 2,7 W/m2 K delle finestre esistenti.
Come si vede dalle immagini di cantiere, particolare cura va posta nell’ isolamento dell’involucro: occorre posare il cappotto su facciate, cielini dei balconi, intradosso dei terrazzi e dei marciapiedi.
E’ necessario riposizionare le persiane su nuovi telai, dato l’aumentato spessore delle pareti, e tagliare ed isolare le soglie per eliminare i ponti termici. La componente edile dell’intervento è quindi quella forse più delicata ed importante ed è quindi essenziale trovare imprese abili ed esperte nella realizzazione di questo tipo di interventi.
Nel complesso si tratta di un lavoro importante e significativo anche come investimento ma che, grazie alle detrazioni fiscali del 65% ed alla forte riduzione delle spese per i combustibili fossili, viene completamente ripagato, con un tempo di ritorno di 10 anni. Nel frattempo i proprietari possono beneficiare di un maggiore comfort abitativo, oltre che di una sostanziale ristrutturazione della casa, con conseguente aumento di valore della stesse. In sintesi, l’intervento determina risparmio energetico del 100%. Infatti l’intero fabbisogno elettrico per:
- il riscaldamento, mediante pompe di calore, dell’acqua dell’esistente impianto a radiatori,
- la produzione di Acqua Calda Sanitaria mediante pompe di calore,
risulta coperto dalla produzione annuale prevista dell’impianto fotovoltaico, che è stato dimensionato per coprire un consumo per utenze domestiche di circa 5.000 kWh/anno. In questo modo il risparmio ottenuto sul costo del combustibile e la produzione di energia elettrica per le utenze domestiche permette di ammortizzare in circa 10 anni, unitamente alla detrazione fiscale, l’investimento iniziale.
Questo calcolo è in realtà prudenziale in quanto non tiene conto dell’aumento costante del prezzo dell’energia sia essa sotto forma di G.P.L. o di fornitura di energia elettrica, per cui nella realtà i tempi di ammortamento saranno inferiori.